La Prima Guerra Mondiale al Liceo Rossi
Circolare 5 Maggio 1915
Si avvertono gli allievi che Domenica 7 Maggio cominceranno le esercitazioni- interamente gratuite- di tiro a segno, per i giovani appartenenti a classi non ancora chiamate alle armi . Esse avranno luogo al campo di tiro in Marina dalle ore 8,30 alle ore 10,30.
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I signori professori facciano comprendere ai giovani, ancora una volta, quanto grave sia il conflitto scatenatosi nel mondo civile, conflitto che minaccia di estendersi ad altri popoli, e nel quale sono in lotta non soltanto l’indipendenza e le proprietà delle nazioni, ma la loro civiltà altresì quella civiltà che abbiamo ereditato dal mondo greco-romano e alla quale i nostri giovani informano cuore e intelligenza collo studio degli antichi scrittori dalle glorie avite. Studio che si ridurrebbe ad una pura esercitazione letteraria e ad un peso morto della memoria, se non riscaldasse l’ anima e non fosse di eccitamento a compiere i maggiori e più nobili doveri verso la patria.
Circolare 5 novembre 1917
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A voi, giovani, che qui accorrete ad apprendere le parole della verità e della fede umana, il vostro preside si rivolge nell’ora dolorosa della patria.
Forse il nemico non avrebbe osato varcarne le soglie, se tutti noi avessimo fatto quanto si poteva e si doveva colle opere e colle parole; moderando e adattando le une e le altre ai tempi, eccitando i fiacchi, rimproverando i protervi scoprendo i vili, testimoniando alle genti la fusione perfetta delle nostre volontà nella volontà di vincere. Chi tornava dal fronte avrebbe dovuto trovare la vita modesta e seria dei momenti difficili e non quella allegra e spensierata dei tempi di pace ;lo sguardo affettuoso e non indifferente e gli uomini della sua condizione nella sua stessa condizione; tutto questo non fu.
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Per i giorni angosciosi che attraversiamo per la desolazione dei fratelli cacciati dalle orde turche, e germaniche dai loro focolari, dobbiamo volere che questo sia.
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Le vie della viltà sono infinite ma giungono alla perdizione del vile, allo strazio dei fratelli indifesi. La via della vittoria è una: aspra e lunga, ma conduce alla gioia di tutti.
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Allievi,che nel nostro liceo e nel nostro ginnasio non terminarono gli studi, indossano la veste dei difensori della patria e, forse, in quest’ora combattono. Essi sanno che non è degno di vivere chi non difende la sua vita;che lottano non solamente per gli altri, ma anche per sé;che difendono non soltanto se stessi ma anche noi altri; e questo ancora dobbiamo ricordare. Volgete, o giovani, il pensiero ai vostri compagni e cooperate, nelle tante, sian pure umili forme, come da voi si può, alla vittoria comune.
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E’ gia trascorso di un bel tratto il quarto anno da che la generosa Francia sanguina e lotta per non cedere sotto il tallone tedesco:eppure ieri computava i 420 cannoni tolti al nemico,le 720 mitragliatrici, le migliaia di prigionieri. E con tanto sangue versato trovava e trova nuovo di mandare a noi dei soccorsi, insieme alla nobile Inghilterra. Credete forse che noi italiani si valga meno dei Francesi, meno degl’inglesi?
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Sulla bocca d’ogni francese suona una parola che prorompe dal suo cuore e lo riempie d’orgoglio: Francia!
Sia sempre sulla vostra bocca la parola Italia e riempia il vostro cuore di religioso affetto.
Pensate che dove è un italiano, ivi è un fratello, ivi è l’Italia; e là dobbiamo essere noi a confortarlo se soffre, ad aiutarlo se lotta;perché da questo concorso delle forze di tutti uscirà la radiosa vittoria che ricondurrà i nostri soldati, i fratelli nostri, sulle vette che abbiamo dovuto abbandonare e ad altri ancora; là dove Iddio pose i confini della terra che è nostra.
Soffrono oggi i derelitti del Friuli ed è nostro dovere aiutarli. Dia adunque con mano con mano liberale chi può: a chi non può, non mancherà motivo di contribuire ad alleviare le sofferenze dei fratelli. A quest’opera sacra v’invita il vostro Preside nell’iniziare oggi le nostre comuni fatiche.