Disputa Filosofica


L’idea della “La disputa filosofica” prende spunto da un progetto concepito a partire dal 2006 dal prof. Adelino Cattani, docente di Teoria dell’argomentazione presso l’Università di Padova, che si propone di avvicinare gli studenti delle scuole superiori alla filosofia e alla pratica dell’argomentazione attraverso la metodologia del dibattito e l’organizzazione di disputationes su tematiche filosofiche. Attraverso questa attività ci si propone di stimolare gli studenti a:

1) approfondire questioni filosofiche inerenti al programma didattico;

2) acquisire le competenze argomentative strettamente collegate al tipo di sapere di cui la filosofia si propone portatrice, ossia quello critico e razionale;

3) acquisire competenze retorico-comunicative come l’attenzione all’organizzazione, elaborazione e trasmissione dei contenuti dei discorsi (dispositio, elocutio e pronunciatio);

4) acquisire migliori capacità relazionali;

5) educare al confronto tra i diversi punti di vista come palestra di democrazia e pluralismo.

Il progetto della “Disputa ” consente di ampliare gli orizzonti didattici e di iniziare a cogliere la crescita del pensiero come sviluppo di concetti e non solo come mera sequenza temporale di autori: ogni topico infatti costringe ad analizzare lo stato della questione nella sua complessità, nella sua articolazione e secondo diversi i punti di osservazione.

Inoltre la disputa affina le capacità argomentative e logiche per produrre ragionamenti fondati e fondanti e la capacità di difendere le proprie ragioni nella vita di tutti i giorni. Va sottolineato come ogni argomentazione, prima di essere declamata, viene pensata, costruita e redatta su carta, dando modo agli studenti di esercitarsi nella pratica della scrittura di un testo filosofico.

Infine l’esercitarsi nel dire, nel parlare, nell’esprimersi e nel comunicare, nel cercare le parole giuste, più adatte, più efficaci in un determinato contesto, l’imparare a modulare la voce e a gestire il proprio corpo, i gesti, le emozioni, lo sguardo, consentono agli alunni di migliorare la gestione della propria sfera relazionale e comunicativa, e a quelli più timidi e impacciati, o timorosi di fronte alla prospettiva di affrontare un uditorio attento e critico, di crescere nell’autostima e nella capacità di affrontare se stessi e gli altri.

Destinatari: alunni delle classi prime, seconde e terze del liceo classico e del triennio del liceo linguistico.

Obiettivi in termini di conoscenze, abilità, competenze disciplinari e trasversali.

Prerequisiti: i prerequisiti richiesti sono la capacità di ascoltare, di collaborare, di leggere un testo, di comprendere i significati espliciti e impliciti di un testo ascoltato e/o letto, di ricavare il significato dei termini dal contesto, di saper individuare le parole chiave di una trattazione.

Conoscenze. Per quanto riguarda la preparazione a monte della disputa: conoscere le forme e le strutture dell’argomentare, conoscere le più importanti e utilizzate figure retoriche, conoscere le principali fallacie, conoscere le caratteristiche più importanti del linguaggio non verbale, fonetico, corporeo, della prossemica, e delle forme e regole del dibattere in ambito scolastico. Per quanto riguarda le conoscenze durante la costruzione del dibattito, esse vengono costruite in maniera cooperativa, di volta in volta, a seconda del tema proposto.

Abilità: saper cercare e individuare le fonti migliori al fine di costruire le argomentazioni, saper analizzare e scomporre nelle sue parti una problematica, essere in grado di schematizzarla, saperne individuare i punti di forza e di debolezza, saper scrivere un’argomentazione, saper difendere le proprie ragioni attraverso l’argomentazione orale tenendo conto di tutte le dimensioni coinvolte (saper pensare, saper dire, saper sentire, saper coinvolgere), mantenere la concentrazione e sopportare lo stress del confronto con altri.

Competenze: ideare, sostenere e condurre una strategia retorico-argomentativa in merito ad un problema, lavorare in squadra costruendo insieme la struttura del dibattito; padroneggiare il linguaggio verbale e non verbale, nella sua ricchezza e nei suoi utilizzi; saper utilizzare i processi logici che congiungono parole e concetti; affrontare e sostenere una controversia rispondendo a domande, obiezioni e repliche; saper riconoscere e gestire le proprie emozioni durante un confronto con compagni ed estranei; sapersi misurare con persone terze che misurano e valutano il nostro operato; difendere le proprie ragioni e rispettare le ragioni altrui, ascoltare, comprendere e rispettare coloro che non la pensano come noi, vivere e operare in un contesto democratico rispettando le leggi e adoperandosi per migliorarle; orientarsi nella complessità della cultura umana, dell’essere e dell’esistere.

Livello motivazionale e competenze trasversali

All’interno del gruppo il livello di interdipendenza è molto alto, la leadership è condivisa, tutti sono responsabili di tutti; si insegnano e si apprendono le abilità sociali e si enfatizzano compiti e qualità dei rapporti; gli insegnanti osservano e intervengono, il gruppo controlla le interazioni e l’efficacia mentre si lavora; c’è molta attenzione alla valutazione del lavoro del gruppo sia individuale che di squadra. Il successo nella disputa è molto legato al lavoro di tutti e perciò dev'esserci una forte interdipendenza positiva in merito agli obiettivi comuni da raggiungere, alla divisione del lavoro, alla condivisione di materiali, di risorse e di informazioni, nonché nell’assegnazione dei ruoli e nella condivisione dei risultati. Al termine di questa fase sono evidenti il miglioramento delle relazioni reciproche, della conoscenza delle qualità proprie e degli altri, aumentano la stima, la collaborazione e l’aiuto reciproci, crescono molto la motivazione e lo stimolo ad approfondire la ricerca e lo studio. Anche le competenze comunicative vengono molto sviluppate, (sia in chiave simmetrica che asimmetrica) e si può constatare un forte impatto dal punto di vista affettivo e comportamentale sia sul gruppo che sugli insegnanti.

Competenze trasversali.

Lo sviluppo delle competenze trasversali corrisponde da un lato alle indicazioni fornite dalla Palestra (dibattere richiede e promuove competenze, ossia insiemi di conoscenze, abilità e atteggiamenti necessari per un particolare compito, varie e complesse, come quella argomentativa, quella comunicativa e quella indagativa. Tali competenze sono fondamentali anche per le singole discipline scolastiche affrontate dagli studenti durante il progetto. Pertanto, la partecipazione ai dibattiti può essere considerata a tutti gli effetti un’attività integrativa al curriculum scolastico), dall'altro alle indicazioni fornite dai Programmi Nazionali (“La conoscenza degli autori e dei problemi filosofici fondamentali dovrà aiutare lo studente a sviluppare la riflessione personale, l’attitudine all’approfondimento e la capacità di giudizio critico; particolare cura dovrà essere dedicata alla discussione razionale, alla capacità di argomentare una tesi, riconoscendo la diversità dei metodi con cui la ragione giunge a conoscere il reale, e all’importanza del dialogo interpersonale”).

Metodologia

Schema di azione possibile del progetto

Nella prima fase, (formazione teorica) una volta costituito un gruppo di studenti provenienti dalle diverse classi oppure all'interno di una singola classe, inizia la formazione all’argomentazione e al dibattito attraverso lezioni frontali la cui durata verrà stabilita da ciscun docente, in cui si affrontano nell’ordine: i presupposti teorici dell’argomentare e del dibattere; le fasi tecniche della preparazione di una disputa che comprendono la struttura materiale del dibattito e le sue regole, il reperimento e l’utilizzo delle fonti, la costruzione di un’argomentazione, la tecnica del dialogo socratico; la costruzione di un dibattito, le strategie argomentative e retoriche, le tattiche e gli atteggiamenti da porre in atto durante la gara; l’importanza del linguaggio non verbale e la necessità di sviluppare una esposizione efficace; infine si procede ad una simulazione interna di dibattito tra i membri della stessa squadra in cui gli studenti e i docenti possono testare l’acquisizione delle nozioni e delle prassi di base per costruire una disputa.

Nella seconda fase del progetto alle squadre partecipanti vengono indicati i topici da discutere e le posizioni da assumere (pro o contro). Questo stadio di preparazione al dibattito prevede che la squadra si riunisca sotto la guida del docente e analizzi il topico, ne comprenda a pieno struttura e le implicazioni, studi approfonditamente teorie e autori che si sono espressi sull’argomento, individui una serie di ragioni a favore o contro la propria posizione che si possano tradurre in due argomentazioni scritte da declamare e in possibili repliche da opporre ai propri avversari.

A questo punto per ogni squadra (Pro o Contro) si scelgono i rappresentanti che scenderanno in campo nonché il ruolo che dovranno assumere durante la disputa.

Dopo che sia stata definita la questione e siano stati assegnati i ruoli, la squadra potrà iniziare la ricerca e l’organizzazione del materiale. Nel caso di una disputa interna alla classe la struttura della squadra e le procedure possono essere semplificate.

In questa fase, sotto la supervisione del professore di filosofia, possono essere coinvolti anche altri studenti della classe indipendentemente dalla loro partecipazione ai dibattiti in qualità di componenti della squadra. L’analisi della questione, la ricerca di testi e articoli e l’analisi delle argomentazioni pro e contro la posizione da sostenere e quella da contestare, permetteranno agli studenti un contatto più diretto con la filosofia e con i suoi strumenti.

La terza fase consiste nel dibattito vero e proprio, svolto secondo le regole apprese all’inizio, alla presenza di tre giudici i quali dovranno dare “ragione” secondo una griglia di valutazione e in base a criteri prestabiliti che prendono in considerazione la pertinenza degli argomenti, l’uso appropriato delle strategie logico-argomentative, l’efficacia del linguaggio anche non verbale.

Coloro che avranno il ruolo di “prima argomentazione” e “seconda argomentazione” hanno il compito di riassumere tutto il lavoro di ricerca e di scrivere dei testi argomentativi in cui da determinate premesse si possa giungere a motivate e coerenti conclusioni; il prologhista, invece, deve limitarsi a condensare tutta la linea argomentativa della propria squadra in un intervento più breve in cui la questione viene prima chiarita, definita e contestualizzata e in cui vengono anticipate, ma senza scoprire troppo le carte, le ragioni forti della propria posizione: il prologo deve anticipare, stuzzicare, incuriosire, ma anche porre le basi di quello che sarà l’impianto di tutto il dibattito.

Mentre i primi tre hanno il vantaggio di poter scrivere in anticipo gli interventi che dovranno sostenere durante la disputa, gli altri quattro/sei componenti del team, che sono impegnati nella fase “polemica” del dibattito, dovranno provare, insieme al sostegno di tutto il gruppo, ad immaginare le mosse degli avversari, per controbatterle e per mettere in difficoltà la controparte nel momento del cosiddetto “dialogo socratico”. In questo caso si possono solo fare ipotesi e scrivere dei brogliacci ma fino a quando non si trovanodi fronte ad avversari concreti non si potranno prevedere con precisione le loro strategie.

La replica e l’epilogo della disputa, insieme alle domande del “dialogo socratico” vengono di norma realizzate al momento, durante lo svolgimento della disputa.

Dialogo socratico

Chi conduce il dialogo socratico, infatti, può porre domande aperte e lasciar parlare l'interrogato, interrompere l’interrogato, quando soddisfatto della risposta fornita, o richiedere esplicitamente all'interrogato di rispondere con un sì o un no alle domande postegli. L'interrogato, a sua volta, è obbligato ad interrompere la propria risposta o a rispondere con un semplice sì o no, qualora espressamente richiesto.

Il dibattito si conclude con due epiloghi, vere e proprie arringhe finali, in cui ogni squadra cerca di ricapitolare il dibattito e di evidenziare le proprie ragioni a scapito di quelle altrui.

Al termine la giuria stabilisce chi meglio ha condotto il dibattito e designa la squadra più convincente.

In sintesi

La conduzione della disputa. Una volta preparate le argomentazioni e affinate le “armi retoriche” le squadre si presentano per disputare di fronte a tre giudici che esprimeranno i loro giudizi seguendo aspetti diversi: la pertinenza e la coerenza degli argomenti nonché la loro qualità e fondatezza, l’efficacia delle strategie logico-argomentative e infine tutti gli aspetti linguistici, comunicativi, verbali e non verbali.

Protocollo di massima della disputa

Prologo: presentazione del problema e della sua rilevanza nonché della tesi e delle argomentazioni che la squadra svilupperà nel corso del dibattito: durata 2 minuti.

Prima argomentazione: presentazione delle argomentazioni a sostegno della propria posizione: durata 3 minuti; segue il dialogo socratico: durata 2 minuti.

Seconda argomentazione: presentazione di ulteriori argomentazioni a sostegno della propria posizione: durata 3 minuti; segue il dialogo socratico: durata 2 minuti.

Pausa di 10 minuti per preparare le repliche alle argomentazioni

Replica: presentazione delle repliche rivolte alla posizione sostenuta dagli avversari: durata 2 minuti; difesa da parte degli avversari: durata 2 minuti.

Epilogo: ricapitolazione dello svolgimento del dibattito e conclusione: durata 2 minuti.

Ricadute didattiche del progetto

Gli studenti acquisiscono, in un clima di sana competizione ludica, nuove conoscenze, capacità di lavorare insieme cooperando per il bene proprio e della squadra, e nel contempo affinano le proprie argomentative e dibattimentali, che potranno impiegare in molteplici ambiti, sia scolastici che extrascolastici; mentre i docenti esperimentano un diverso modo di relazionarsi con alunni e colleghi, toccando con mano l’efficacia della loro azione educativa.

Il progetto prevede la partecipazione e la collaborazione con altri licei della provincia, in modo da trasformare la disputa in un momento di più ampio confronto fra diverse scuole a livello provinciale. Nella fase eliminatoria le squadre dibattono all'interno del proprio istituto. Le squadre vincitrici all'interno di ogni singolo liceo si confronteranno in una disputa finale.

Per uniformare la scelta dei topici tra i vari licei si prevede l'adesione al concorso nazionale delle Romanae Disputationes ("Il Concorso RD intende risvegliare l’interesse alla fi­losofi­a e sviluppare le capacità critiche e dialettiche degli studenti della scuola secondaria superiore attraverso un percorso di studio e di confronto, aperto a tutti gli orientamenti culturali, da realizzare in collaborazione con il mondo universitario, ponendo a tema le grandi domande che la filosofi­a offre all’uomo contemporaneo. Attraverso le RD si intende offrire una occasione per innovare il modo tradizionale di studiare ­filosofi­a, proponendo un approccio tematico e non soltanto storico; si vuole poi favorire nei partecipanti lo sviluppo della capacità di sintesi e dell’esercizio della scrittura, delle competenze argomentative e della creatività nella comunicazione ­filosofi­ca e promuovere una conoscenza profonda e appassionata dei problemi ­filosofi­ci.").

I temi affrontati nel corso delle dispute sono stati

2016 - 17 Logos e techne

2017 - 18 La bellezza 

Conferenze e Corso di formazione sulla cultura del dibattito 

La rete Apuania Dibatte costituita dai Licei Rossi di Massa, Da Vinci di Villafranca in Lunigiana e Repetti di Carrara, in collaborazione con le facoltà di Filosofia e Pedagogia dell’Università di Padova, ha poi organizzato un ciclo di conferenze e un corso di formazione per promuovere la cultura del dibattito a scuola.

La prima conferenza si è tenuta il giorno martedì 21 febbraio 2017 alle ore 15:00 presso l’Aula Magna del Liceo Classico Pellegrino Rossi di Massa in via Democrazia, 26; tema dell’incontro è stato “Logos e techne”, scelto come argomento di confronto nel progetto relativo alle dispute filosofiche del nostro Liceo.

Sono intervenuti:

il Prof. Alfonso M. Iacono Professore Ordinario di Storia della Filosofia presso il Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell’Università degli Studi di Pisa 

il Prof. Enrico Moriconi  Professore Ordinario di Logica e Filosofia della Scienza presso il Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell’Università degli Studi di Pisa.

Un secondo incontro si è tenuto in Lunigiana con altri relatori. Il corso di formazione  avrà come tema “La cultura del dibattito a scuola”, comprenderà FAD e lezioni seminariali in presenza coordinate dal Prof. Adelino Cattani, Professore di Teoria dell’Argomentazione presso il FISPPA dell’Università degli Studi di Padova.

Per quanto riguarda LA FILOSOFIA CON I BAMBINI si rimanda alla specifica pagina all'interno di questa sezione

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