Il fondo Carpita


UN PROGETTO PER L’ARCHIVIO STORICO: IL FONDO CARPITA

Di Carla Marchini

Docente del Liceo Classico Rossi di Massa

La scuola c’è e c’è sempre stata, ad una sola condizione: che ci siano i maestri”

Enrica Carpita

Un incontro particolare con la prof. Enrica Carpita attraverso le carte dell’archivio

Può capitare cercando a caso, in un archivio storico, di essere colti dall’ebbrezza della scoperta o dalla frenesia investigativa che fa porre inconsuete domande seguendo tracce reali; può anche capitare di trovare alcune carte, biglietti d’auguri, parole di ringraziamento, cartoline che fanno immaginare possibili scenari che si insinuano nei pensieri quotidiani e ti accompagnano tutto il giorno ed anche la notte: è l’origine dell’ossessione della ricerca.

Prof.ssa Carpita Enrica è un nome ricorrente nei registri personali dei docenti a partire dal 1922/23.

Questa insegnante del Regio Liceo “P. Rossi”, si è laureata all’Università di Pisa, in filosofia, nel 1919, con una tesi su Maurice Blondel sul quale ha fatto anche due pubblicazioni appena laureata; proviene da Livorno, non si è mai sposata e si è dedicata interamente per tutta la vita all’insegnamento liceale tranne gli ultimi anni dal 1952 al 1960, anno della pensione, in cui è stata Preside all’Istituto Magistrale “G. Pascoli”di Massa.

L’archivio della scuola racchiude due cartelline rosse di recente fattura e due faldoni di antica fattura, pieni zeppi di appunti, in parte manoscritti e in parte dattiloscritti, di filosofia e di storia che la prof.ssa Carpita utilizzava per le sue lezioni.

C’é poi un prezioso quaderno cartonato verde/nero marmorizzato, appartenete alla prof Carpita che raccoglie, con rispetto e osservante dedizione, 16 lezioni di filosofia risalenti al periodo in cui la medesima era studentessa a Pisa.

Sappiamo che Giovanni Gentile è stato suo “Maestro Indimenticabile” con il quale la medesima si è legata, indissolubilmente, con un voto spirituale come dimostrano due lettere autografe di Enrico Gentile, uno dei figli di Giovanni Gentile, attestanti la devozione della signorina Carpita per Gentile visto che ogni anno, per l’anniversario della morte, la prof. del Liceo di Massa inviava fiori sulla tomba del filosofo.

Credo che la filosofia idealistica ed in particolare quella di Gentile sia stata la luce guida di tutte le sue lezioni nonché delle sue pubblicazioni e che soprattutto la pedagogia gentiliana abbia condizionato l’intero suo operato didattico.

 Sono convinta anche che quel prezioso quadernetto, scrupolosamente annotato e conservato per tutta la vita possa contenere le lezioni di un corso universitario tenuto da Gentile mentre era docente a Pisa (le date coincidono ma è tutto da dimostrare!)

Percorso di ricerca: il fondo Carpita- progetto documentale

Descrizione dettagliata delle “carte Carpita” presenti nell’archivio storico del liceo

  1. quattro fogli di carta sottile dattiloscritti, tenuti insieme da una graffetta metallica che sappiamo non dovrebbe trovarsi mai tra le carte di un archivio, ma in realtà esse abbondano, insieme ai punti metallici.

I primi tre sono la prefazione alla traduzione di un opera (Dell’idea di legge naturale) di Emile Boutroux1 poi pubblicata; il quarto rappresenta la conclusione di un capitolo della medesima opera: si trovano in queste carte importanti informazioni per ricostruire la figura e l’opera della professoressa

-          la traduzione di Emile Boutroux le fu suggerita da Giovanni Gentile che ella chiama “l’Indimenticabile mio Maestro” e rappresenta “l’adempimento di una promessa, quasi lo scioglimento di un voto”

-           il suddetto lavoro è stato il frutto dell’attività svolta durante il suo pensionamento

 (1 ottobre 1960)

-          il testo in questione era stato letto direttamente in una terza liceo classico

-          è il frutto di scambi di idee con colleghi e ex studenti

-          è un riflessione sulla scienza in funzione anti-positivistica

  1. Lettera su carta bianca intestata – mittente: Casa Editrice Sansoni, Firenze- dattiloscritta e firmata dal figlio di Giovanni Gentile, Federico; datata il 10 febbraio 1972; destinatario: prof.ssa Enrica Carpita

Sunto del contenuto: Federico Gentile esprime il desiderio di conoscere personalmente la signorina Carpita; il medesimo La informa che la casa editrice curerà la pubblicazione di alcuni carteggi: Gentile-Omodeo, Gentile-D’Ancona e le lettere di Gentile al Croce; le lettere di Croce a Gentile, si dice, saranno pubblicate da Mondadori per volere degli eredi (la rottura tra i due intellettuali non sarà mai più risanata, neppure dopo la morte);vi si desume con precisione l’indirizzo della professoressa: viale della stazione n.27, Massa.

  1. Minuta di una lettera dattiloscritta;

 Destinatario: Editrice Zanichelli Bologna; mittente: Enrica Carpita; argomento: Libri di testo e scuola media;

 Sunto del contenuto: osservazioni intorno ad alcune espressioni usate dall’editore Zanichelli che qualifica per “reazionaria” la circolare in merito ai libri di testo, risalente al tempo della riforma Gentile e prescrivente che l’adozione dei libri di testo debba essere fatta dall’intero collegio dei professori e non dai singoli docenti, ed invece per “liberale” quella del ministro Bottai il quale alla scelta del Collegio sostituiva quella del singolo insegnante “che deve assumere l’intera responsabilità della scelta fatta” (parole del ministro Bottai)

Punto di vista della prof. Carpita: strenue difesa del valore collegiale di ogni scelta relativa ai libri di testo, scelta che antepone all’arbitrio del singolo il parere della maggioranza; strenue difesa, di conseguenza, della riforma Gentile.

Osservazioni e deduzioni: il legame col Maestro Gentile è sempre vivo e forte; Carpita dice di avere insegnato storia e filosofia nei licei dal 1922 al 1952

  1. Due fogli dattiloscritti con inchiostro azzurro dal titolo : Note sul III° volume dello Spini: Disegno storico della civiltà italiana ;

Sunto del contenuto: critica sottile e dettagliata, con individuazione di errori cronologici e omissioni, fatta al testo dello storico protestante Giorgio Spini.

  1. Lettera autografa di Federico Gentile del 20 aprile 1972

Contenuto per esteso:

 “Cara Signorina Carpita,

grazie, a nome anche dei miei fratelli, dei bellissimi fiori che Lei, con animo fedele, ha fatto collocare sulla tomba di mio padre anche quest’anno. È un rito che fa parte ormai della nostra vita, Sua e nostra: è questo particolarmente un conforto nel ricordo sempre doloroso

 Affettuosamente Suo Federico Gentile”

  1. Biglietto della Casa Editrice Sansoni;

 data: 30 dicembre 1972;

 mittente: Federico Gentile; destinatario: Prof Enrica Carpita;

 argomento: se ne trascrive per intero il contenuto

“Cara signorina Carpita,

buon anno, con animo sempre riconoscente da tutti noi che le vogliamo bene. Non se la prenda con i miei silenzi: ho passato un’72 difficilissimo, completamente assorbito di problemi: .....................

 e così ho avuto sempre poco tempo per quello che io considero non solo miei doveri personali, ma anche i veri piaceri della mia età: i rapporti con le persone care. Tra le quali molte anche Lei. Mi permetta di comprendere e mi voglia bene

 suo Federico Gentile”

  1. lettera autografa di Federico Gentile, 14 aprile 1974

Contenuto per esteso:

“Carissima Signorina,

Grazie della lettera e del ricordo, che attraverso gli anni diventa sempre più doloroso e scuro. Io sto passando momenti difficili, che mi auguro di superare. Ma sono molto preoccupato di quest’Italia così difficile d’oggi.

 Ci voglia bene, come .............., e ci conforti col suo affetto

 Suo Federico Gentile”

  1. Cartolina postale- Mittente: Manara Valgimigli[1]; data: 5 gennaio 1955

Contenuto per esteso:

“Cara Enrica,

 grazie di tutto. Io sono ritornato, come vede, nella mia vecchia Padova. Giorgio è primario chirurgo all’Ospedale civile di Darto (Brescia).

Auguri molti anche a Lei

 Il suo M. Valgimigli”

  1. Lettera dattiloscritta- Mittente: Giorgio Valgimigli; data: 22 agosto 1970; località di provenienza: Vilminore di Scalve (Bergamo);

sunto del contenuto: Giorgio, il figlio di Manara Valgimigli, ormai nonno, è ancora affettuosamente legato alla professoressa Carpita dal ricordo delle ginocchia sbucciate ed esprime, altresì, il desiderio di rivedere i luoghi in cui è nato.

Osservazioni: la prof in questione ha lasciato caldi affetti dietro di sé e ha mantenuto frequenti contatti epistolari, con grande dedizione, verso le persone a lei care.

  1. Lettera autografa del 1975; provenienza: Brescia;

 mittente: Giorgio Valgimigli,

contenuto: in occasione del centenario della nascita del padre, Giorgio invia alla prof. Carpita, la richiesta di dediche, di cartoline, di lettere che il padre le ha inviato durante la loro lunga amicizia

  1. Foglio protocollo a righe, dattiloscritto;

contenuto: si desume essere un promemoria per il collegio dei docenti relativo alla scelta dei libri di testo quando la prof. Carpita probabilmente dirigeva una scuola 3 (vi è annotato un promemoria: “chiedere se è stata fatta commemorazione Resistenza”) - (Osservazioni: Curioso come si possa celebrare il patriottismo in veste fascista e poi in veste antifascista - tutto cambia, ma rimane la retorica della celebrazione!)

Notizie della prof. Enrica Carpita attraverso i Registri dei verbali del Regio Liceo di Massa

 

  • Serie archivistica: registro delle deliberazioni dal 1921 al 1937

Anno scolastico 1923/24: la prof Carpita compare tra i docenti del Liceo

Anno scolastico 1924/1925: vi si leggono i libri di testo che la medesima ha adottato essendo titolare:

 Storia: Rodolico –Sommario storico- Le Monnier, Firenze

 Filosofia: De Ruggiero – Problemi della conoscenza e della morale- Principato, Napoli

 Fiorentino – Storia della filosofia a cura di Armando Carlini (Consigliato) -

 Vallecchi, Firenze

 Platone – Protagora e Menone traduzione di Guzzo – Vallecchi

Adunanza del 18 ottobre 1928 (pag. 125): vi si trova un plauso da parte del Preside per lo zelo che anima il suo efficacissimo insegnamento e una piena approvazione della sua relazione finale ampia e ragionata.

  • Serie archivistica: Registro deliberazioni del Collegio dei Professori dal 1940 al 945

Anno scolastico 1940/41: Carpita Enrica è docente di Storia Filosofia e di Economia Politica; Nobili Luigi è docente di Puericultura

Libri di testo adottati da Enrica Carpita:

Storia : P. Silva – Corso di Storia- Principato, Napoli

Filosofia: Ernesto Codignola – Sommario di storia della filosofia- Vallecchi

 Platone – Gorgia

 Platone- Zenone a cura di Manara Valgimigli

  1. Galilei – Frammenti e lettere (a cura di G. Gentile)

 Berkeley – Meditazioni filosofiche

 Boutroux – Dell’idea di legge naturale nella filosofia – Vallecchi

 Mussolini – La dottrina del fascismo – Treccani

 Gallupi – Lettere filosofiche

Economia politica: La Manna – Economia nello stato nuovo

Da notare che il testo di Puericultura è stato scritto dalla prof. Carpita:

 Nobili/Carpita – Il problema dell’infanzia – La Nuova Italia

Anno scolastico 1941 (da meglio precisare): Carpita è vice-preside del Liceo; risulta dai verbali che la prof. fa fare trattazioni scritte di storia nonché temi storici

Anno scolastico 1942 /43: Carpita non è presente tra i prof del collegio 1943 (pag. 37 registro deliberazione dal 1940 al...... (Carpita valorosa e appassionata insegnante è in congedo nel momento della crisi del fascismo); risulta in congedo anche il 15 maggio 1933 (circolari dal 1930/34 n. 18 del 1933) ricompare poi nel 1948 (da controllare il fascicolo personale in archivio)

  • Serie archivistica: Registro Circolari del Preside 1927/1928

1928 circ. n. 40 e 47 relative alla organizzazione culturale dopolavoro; nella circ. n. 89 Carpita è tra i cinque insegnati che hanno aderito alla richiesta fascista di dare la propria disponibilità all’Opera Dopolavoro (osservazioni: senso del dovere, eccesso di zelo o pieno convincimento ideologico?)

  • Serie archivistica: Registro Deliberazioni dal 1921 al 1937;

 contenuto: vi si trovano importanti note e osservazioni relative alla esplicita dichiarazione di fede fascista propria non solo della professoressa di cui sto delineando il profilo professionale ed umano attraverso i verbali e le circolari del periodo, ma anche di altri illustri professori quali il prof Gino Raya, docente di materie letterarie nel liceo (vedi pag. 271, verbale del 9 novembre 1934) che diventerà preside nel dopo- fascismo o il prof Roberto Ferlasio, docente straordinario di materie letterarie nella terza ginnasiale; vengono usate espressioni, riferite agli alunni, del tipo (Ferlasio) “di farsi sempre onore nella vita, di diventare cittadini degni del Partito Nazionale fascista, a cui apparterranno” (inevitabilmente!).

 La storia è tra le discipline, la più ideologizzata specialmente in una dittatura infatti il prof Ferlasio asserisce di avere fatto, durante l’anno scolastico, letture sul Risorgimento (nota: Il fascismo si considera l’erede legittimo del Risorgimento) ed in particolare si è di essersi, inoltre, soffermato sul capitolo dedicato alla Rivoluzione fascista perché gli alunni comprendessero e sentissero tutto il bene che il fascismo e il suo Duce hanno fatto per l’Italia”;

 il prof. Gino Raya (ha scritto un saggio sulla Mostra Della Rivoluzione fascista, ha curato la Didone innamorata di Metastasio; i suoi culti: Fascismo e Critica; finalità del suo insegnamento: “tenere vigile e pulsante la coscienza fascista”.

 Nella stessa seduta del 9 novembre 1934 Carpita, in relazione ai programmi svolti, sostiene che l’infortunio capitatole il 13 maggio 1933 abbia interrotto la sua opera educativa e quindi i programmi non sono stai svolti al meglio.

Verbale del 21 dicembre 1935: vi si fa riferimento ai gravi lutti che hanno colpito l’insegnate Carpita; la medesima esprime giudizi motivati sulle classi; auspica una maggior selezione nelle prime classi - selezione che si impone, cosi asserisce l’insegnante, anche per una più alta ragione di carattere sociale, in quanto che ” La Patria ha bisogno di professionisti che diano affidamento sicuro di competenza e di idoneità all’esercizio del loro compito” (citazione probabilmente desunta da Mussolini o dal ministro dell’Educazione Nazionale); Carpita sostiene che la scuola è la sua famiglia (ovviamente - non ha più nessuno!- ancora retorica fascista)

Pag. 325: Carpita cambia alcuni libri di testo e introduce: Storia della filosofia di Vito Fazio Allmayer ; La filosofia dell’arte di Gentile al posto della Filosofia della religione di Gentile

Verbale 16 giugno 1936: il verbale è incentrato su un episodio di grave indisciplina: due ragazze, bocciate, hanno insultato il professore recandosi alla sua stessa abitazione ad inveire contro di lui, insieme alla madre di una di loro; Carpita reputa che sia, in questo caso, da applicare la pena più lieve prevista dal Regio Decreto del 4 maggio 1925 n. 653, avendo le ragazze l’attenuante di essere state trascinate dal persona anziana. La prof. Carpita riesce a portare la discussione verso la sua posizione e pertanto le due ragazze sono state espulse all’Istituto, ma non da tutte le scuole del Regno.

Registro dei verbali 1937/1939 -17 novembre1938: Carpita viene nominata vice- preside

Un piccolo tesoro d’archivio: il quadernetto cartonato verde/nero marmorizzato: sono lezioni di Giovanni Gentile?

Il quaderno reca una data - Livorno, 11 luglio 1916- ed appartiene alla prof.ssa Carpita dato che riporta la sua firma.

Sono lezioni di filosofia, precisamente XVIII capitoli in 248 pagine.

Non risultano essere da lei prodotte poiché la grafia non è la sua.

Non sono pagine manoscritte ma sembrano essere trascrizioni di lezioni poi ciclostilate (le pagine non sono impressionate dal tratto di penna).

Le pagine sono annotate dal tratto distintivo della prof.ssa Carpita e sono ripetutamente sottolineate, con matite e colori diversi come se ne fossero state fatte più letture.

Alla fine di ogni lezione vi è un riepilogo manoscritto la cui grafia rimanda a quella della prof.

(ma non sempre è così evidente)

Belle e chiare lezioni di stretta impostazione idealistica; fin dal titolo del primo paragrafo si legge infatti: “necessità per lo studio della filosofia della conoscenza della storia della filosofia”- l’essenza stessa dell’idealismo hegeliano.

Le lezioni hanno la chiarezza espositiva di un corso propedeutico di storia della filosofia, tenuto da chi padroneggia la materia con tanta semplice abilità propria di chi ha grande elevatezza culturale

I dubbi della ricerca: Di chi sono queste lezioni di filosofia? Perché la prof. Carpita le ha così gelosamente conservate e ampiamente utilizzate?

Nel 1916 Carpita studia filosofia a Pisa e in quegli anni anche Giovanni Gentile insegna all’Università: poterebbero forse essere gli appunti- presi con la scrupolosa diligenza dell’adepto - di un corso di filosofia tenuto da Gentile? (la risposta a queste domande potrebbe condurre ad un’importante scoperta di carattere storico)

Dall’archivio scolastico verso altri archivi

Per appurare ciò occorre uscire dall’archivio scolastico e procedere con una ricerca più dettagliata nell’archivio dell’Università di Pisa per accertare se tra gli alunni frequentanti i corsi di Gentile nel 1916 ci fosse la Carpita.

Navigando in Internet, talvolta anche in modo casuale, presa dal furor della ricerca e dalla curiosità di sciogliere alcuni nodi, sono approdata ad un sito sugli archivi del 900 e lì ho trovato alcune risposte che confermano la mia idea dell’esistenza di un legame importante tra la prof.ssa Carpita e il grande filosofo idealista, nonché intellettuale organico del fascismo, Giovanni Gentile.

 Presso la Fondazione 4 Giovanni Gentile con Sede presso la Biblioteca di Filosofia, Villa Mirafiori, via Carlo Fea 2, 00161 Roma, tel. 0649917211 si trova il Fondo archivistico Giovanni Gentile; nella serie: corrispondenza e nella sottoserie: lettere inviate a Giovanni Gentile, digitando la lettera C, si apre la seguente scheda archivistica:

SCHEDA UNITA' ARCHIVISTICA

  Istituto: FONDAZIONE GIOVANNI GENTILE

    Fondo: Giovanni Gentile

      serie 1: Corrispondenza

          sottoserie 1: Lettere inviate a Gentile

              Corrispondenti: C

1163 . Carpita Enrica , 16/06/1916 - 1944

 

 

IDENTIFICAZIONE

Consistenza docc.

37

Consistenza cc.

72

CONTESTO

Soggetto produttore

Gentile Giovanni

CONTENUTO

Descrizione

30 lettere, 2 cartoline illustrate, 1 cartolina postale, 2 telegrammi, 1 cartoncino, 1 biglietto in cartoncino.

VOCI D'INDICE

Antroponimi

Carpita Enrica

La SCHEDA archivistica produce immediatamente un irrefrenabile desiderio di leggere quelle lettere che nell’ottica della pubblicazione di un volume sulla prof. Carpita devono essere acquisite necessariamente. Di fronte a tale scoperta ci si sente accesi d’entusiasmo e insieme frustrati poiché non basta l’informazione ma c’è bisogno del documento che ora si desidera ardentemente (questo o è un po’ il limite del web e insieme la sua grande risorsa: mostrare ciò che c’è)

Inoltre, sempre nel medesimo Fondo Giovanni Gentile, tra i manoscritti di Gentile si trova la seguente informazione che solleva muovi dubbi e crea strane speranze su quel prezioso tesoretto di cui parlavo sopra e che giace in archivio: Manoscritto incompleto: 5 "Teoria generale dello spirito come atto puro". Lezioni dell'anno 1915-16 nella Università di Pisa [1915] - [1916]

 Anche il quadernetto raccoglie lezioni filosofiche di chiara impostazione idealistica ed è datato 1916: sono le lezioni di gentile? 

1 Émile Boutroux nacque a Mountrouge (Francia) il 28 Luglio del 1845. Compì gli studi superiori a Parigi ed in seguito seguì ad Heidelberg i corsi di Eduard Zeller, storico dell' hegelismo. Nel 1874 conseguì il dottorato di ricerca con una tesi divenuta celebre dal titolo La contingenza delle leggi della natura. Ricoprì nel 1877 un incarico di insegnamento nella Scuola Normale di Parigi e poi, nel 1885, ottenne la cattedra di storia della filosofia moderna alla Sorbona. Nel 1902 lasciò l'insegnamento per dirigere la Fondazione Thiers. Essendo ormai stata riconosciuta la sua opera da numerosi premi accademici, morì a Parigi il 23 Novembre 1921. Opere: Le opere fondamentali di Émile Boutroux sono:
  • La contingenza delle leggi della natura (1874);
  • L'idea della legge naturale nella scienza e nella filosofia contemporanea (1895);
  • La natura e lo spirito (1904 - 1905);
  • Scienza e religione nella filosofia contemporanea (1908). 
2 Manara Valgimigli nacque a S. Piero in Bagno (oggi provincia di Forlì, allora provincia di Firenze) nel 1876. Scolaro del Liceo Classico di Lucca, fu allievo di Carducci all'Università di Bologna; dopo la laurea in lettere nel 1898, insegnò in vari licei italiani finché nel 1922 vinse il concorso alla cattedra di letteratura greca a Messina: passò poi all'Università di Pisa ed infine in quella di Padova, dove rimase fino al 1948. Morì nel 1965. Fu saggista, prosatore, traduttore e fine interprete di classici come Omero, Saffo, Eschilo, Platone e Aristotele. Tra le opere pubblicate "Saffo e altri lirici greci", Il mantello di Cebete", La mula di Don Abbondio", "Carducci allegro", Il fratello Valfredo", Del tradurre" ... Fu docente del Liceo Classico “P. Rossi” dal 1913 al 1916. Nella prefazione al libro"La mia scuola" di Manara Valgimigli, Norberto Bobbio scrive: "Questo libro rispecchia interamente la sua anima schietta, libera e forte, il suo modo di concepire la missione del dotto, l'intensità della sua passione, direi di più, del suo entusiasmo, per la scuola intesa come esperienza vissuta insieme dal docente con gli allievi, il disprezzo e il dileggio per la scuola intesa al contrario come istituzione burocratica, in cui i momenti più solenni sono l'appello, l'assegnazione dei voti, la compilazione del registro; rivela l'incondizionata ammirazione per quel mondo della giovinezza dello spirito che fu della Grecia antica, da Socrate a Platone, da Eschilo a Sofocle, da Archiloco a Saffo; infine, quel che mi è parso più straordinario, e ammirevole e affascinante, ci permette di capire il suo modo di parlare dei giovani e coi giovani" 
3 Dall’analisi incrociata dei documenti e dallo stato del personale si sa che la prof. Carpita è stata Preside dell’Istituto Magistrale “G. Pascoli” di Massa dal 1952 
4 La Fondazione, denominata originariamente "Fondazione Giovanni Gentile per gli studi filosofici", venne costituita dagli eredi nel gennaio 1946 con sede nell'abitazione romana del filosofo in p.le Don Minzoni 9 (ex Martiri fascisti). A seguito delle difficoltà incontrate per il riconoscimento della personalità giuridica e del conseguente godimento dell'usufrutto messo a disposizione dalla famiglia Gentile, essa fu dichiarata estinta nel maggio 1953, e istituita ex novo l'anno seguente con l'attuale denominazione presso l'Istituto di Filosofia dell'Università di Roma, contestualmente alla donazione, da parte degli eredi, della biblioteca e dell'archivio gentiliani. Eretta in ente morale con DPR 16 ottobre 1954 n. 1288, ha mantenuto fino ad oggi inalterato il suo profilo giuridico e amministrativo, fatte salve due modifiche allo statuto, la prima del 1967, transitoria, (presidenza a vita per Ugo Spirito, in deroga all'art. 4 dello Statuto), la seconda - pure inerente all'art.4 e approvata dagli organi universitari competenti nel 1992 - volta a ridisegnare la composizione del Comitato scientifico. L'attuale Presidente, preceduto da Pantaleo Carabellese (1946-1949), Ugo Spirito (1949-1979) e Francesco Valentini (1979-1994), è Gennaro Sasso. 
5 Il manoscritto è incompleto: raccoglie il corso di lezioni - dalla IX alla XXX - di filosofia teoretica tenute da Gentile nell'anno 1915-16 nella R.Università di Pisa.  Descrizione Le carte sono raccolta in una coperta rigida dal titolo "Teoria generale", sulla stessa compare anche il titolo "Lorenzo Valla" riferito a 25 carte di appunti, probabilmente coevi, ma non riferibili allo stesso soggetto. Le carte rimaste, numerate da Gentile e scritte su una sola facciata, cominciano dalla p. 52 e continuano con numerazione progressiva fino alla p. 74, che conclude la lezione X. Per le lezioni dalla XI alla XXX la numerazione ricomincia, seguendo ogni volta l'estensione di una o due lezioni, probabilmente rispettando così la successione e continuità di composizione dell'autore.Ogni lezione riporta tra parentesi un breve titolo-sommario del contenuto esposto. Il manoscritto è privo di data e di autografo.