Filosofia con i bambini


Educare al pensiero – La Filosofia con i bambini 

giochi filosofici

Lo scopo è favorire un approccio alla filosofia come pratica di pensiero cioè stimolare e valorizzare un atteggiamento problematico e dubitativo nei confronti della dimensione naturale ed esperenziale, sollecitare la curiosità e l’apertura alla “meraviglia” del mondo, alla pluralità degli sguardi, coltivare il dubbio ed evitare il dogmatismo, predisporre alla ricerca.

Il percorso coinvolge diversi soggetti: esperti esterni, docenti di filosofia e scienze umane del Liceo delle scienze umane Pascoli, docenti delle scuole primarie di Massa, studenti delle classi terze e quarte delle scienze umane, alunni delle scuole primarie. Tutti i soggetti sono coinvolti in momenti di formazione confronto:

a) docenti di filosofia e scienze umane del Liceo delle scienze umane Pascoli, docenti delle scuole primarie di Massa, studenti delle classi terze e quarte delle scienze umane incontri con esperti esterni per impostare il lavoro  e sperimentare modalità;

b) docenti di filosofia e scienze umane del Liceo delle scienze umane Pascoli,e studenti delle classi terze e quarte delle scienze umane incontri durante l'orario scolastico per preparare le attività da svolgere durante gli stage di alternanza nelle scuole primarie;

c) docenti di filosofia e scienze umane del Liceo delle scienze umane Pascoli e docenti delle scuole primarie di Massa incontri per organizzare il lavoro degli studenti e per scegliere tematiche e modalità;

d) studenti delle classi terze e quarte delle scienze umane, alunni delle scuole primarie con la guida e la supervisione dei docenti della scuola primaria in qualità di tutor esterni alternanza scuola lavoro per la realizzazione pratica degli stage.

Promuovere questo percorso all’interno delle attività di alternanza scuola – lavoro in collaborazione con i docenti e gli alunni delle scuole primarie di Massa sarà l’obiettivo di un progetto, per il Liceo delle Scienze umane, finalizzato a “praticare” la filosofia nelle scuole elementari, con i bambini, utilizzando la loro naturale curiosità e propensione alla radicalità della domanda: le esperienze alle quali si fa riferimento sono quelle di S. Viti (maestro elementare ), A.M. Iacono ( professore di filosofia Università di Pisa) e Luca Mori autore di numerose pubblicazioni e sperimentatore in scuole di tutta Italia e di ogni ordine e grado che si fanno interpreti di una concezione della didattica che non impartisca solo istruzione, ma educhi la mente e il pensiero. Questo percorso trova legittimazione nelle Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione (settembre 2012) in cui sono messi in evidenza alcuni indicatori estremamente significativi la cui realizzazione può essere facilitata attraverso la pratica della filosofia.

In tale ottica riportiamo qui di seguito alcune considerazioni contenute in tali indicazini:

“le discipline e le vaste aree di cerniera tra le discipline sono tutte accessibili ed esplorate in mille forme attraverso risorse in continua evoluzione. Sono chiamati in causa l’organizzazione della memoria, la presenza simultanea di procedure logiche ed analogiche, la relazione immediata tra progettazione, operatività, controllo, tra fruizione e produzione”

“l’obiettivo della scuola…è quello di formare saldamente ogni persona sul piano cognitivo e culturale, affinché possa affrontare positivamente l’incertezza e la mutevolezza degli scenari sociale e professionali, presenti e futuri”

“far sì che gli studenti acquisiscano gli strumenti di pensiero necessari per apprendere e selezionare le informazioni; promuovere negli studenti la capacità di elaborare metodi e categorie che siano in grado di fare da bussola negli itinerari personali; favorire l’autonomia di pensiero degli studenti…”

“particolare cura è necessario dedicare alla formazione della classe come gruppo, alla promozione dei legami cooperativi, alla gestione degli inevitabili conflitti indotti dalla socializzazione”

“promuovere i saperi propri di un nuovo umanesimo: la capacità di cogliere gli aspetti essenziali dei problemi; la capacità di comprendere le implicazioni, per la condizione umana, degli inediti sviluppo delle scienze e delle tecnologie; la capacità di valutare i limiti e le possibilità delle conoscenze; la capacità di vivere ed agire in un mondo in continuo cambiamento”.]

Questo percorso di filosofia con i ragazzi deve essere progettato come uno strumento che solleciti gli alunni a porsi in modo interrogativo nei confronti di ogni esperienza, di loro stessi e nel rapporto col mondo, ed a sviluppare questo modo di essere per poter maturare prioritariamente alcuni tipi di competenze:

  • Logiche:

o        problematizzare, cioè non accettare in modo passivo e acritico un’opinione, non accogliere in modo scontato ciò che viene detto da altri, ma cercare di fare chiarezza e richiedere precisazioni; praticare il dialogo inteso come attività linguistica dell’affermare, interrogarsi, esaminare, contestare, assentire, mettere in discussione;

o        argomentare, cioè riuscire a fornire dei contributi e delle riflessioni sensate; saper sviluppare un argomento e controbattere a quelli altrui;

o        sviluppare ragionamenti consequenziali e corretti, imparando a concettualizzare, cioè a fornire la definizione essenziale di ciò di cui si sta trattando;

  • Etiche: sviluppare la capacità di formulare giudizi di valore e in modo coerente cercare di mettere in atto dei comporta-menti conformi alle proprie convinzioni e valori.
  • Socio-affettive: sviluppare il proprio pensiero con gli altri in rapporti affettivi e sociali armoniosi e costruttivi,

Obiettivi formativi

  • Educare all’ascolto
  • Rispettare il contesto del dialogo ed esprimere in modo chiaro i propri pensieri;
  • Educare al pensiero logico;
  • Educare il gruppo a divenire una comunità di dialogo filosofante;
  • relazionare il proprio pensiero con gli altri;

Le attività comprenderanno

  1. A) una serie di incontri con esperti esterni aperti a docenti della scuola, docenti della scuola primaria e studenti di scienze umane finalizzati a fornire le basi teoriche delle attività;
  2. B) l’individuazione di un docente coordinatore e dei docenti tutor di classe;
  3. C) una serie di attività condotte in classe con gli studenti di scienze umane per preparare gli incontri con gli alunni della scuola primaria;
  4. D) una serie di incontri condotti con i docenti della scuola primaria in presenza di gruppi di studenti di scienze umane, con la supervisione di un docente di scienze umane, per realizzare le attività programmate nelle classi della scuola primaria.