La Resistenza A Massa Cararra


L'iniziativa, proposta dall'Ing Palla, figlio dello studioso Emilio Palla, ex docente del Liceo rossi, riguarda la proposta rivolta agli studenti dell'ultimo anno del Liceo Classico Rossi di riflettere sulla vicenda resistenziale nella provincia di Massa Carrara. Agli studenti è stato chiesto anche di produrre loro elaborati sotto forma di saggio o di prodotto multimediale.

Vengono proposti materiali didattici a supporto della proposta di lavoro lagata al concorso su "La Resistenza nella provincia di Massa Carrara" promosso dall'ing. Palla, figlio di Emilio Palla, uno dei protagonisti della storia della Resistenza a Massa e studioso che si è occupato di conservarne la memoria, con il supporto dell'Comune di Massa e dell'IIS Rossi di Massa, dell'ANPi di Massa e dell'Associazione Volontari della Libertà di Massa Carrara.


Il percorso per gli studenti è stato avviato con un incontro cui hanno partecipato  in qualità di esperti Massimo Michelucci, che ha ricostruito alcuni aspetti delle vicende della storia della pronvincia di Massa Carrara dopo l'8 settembre 1943, con particolare riferimento alle motivazioni delle scelte fatte da chi ha vissuto quel periodo, e Stefano Radice che invece ha affrontato il tema della memoria della Resistenza. All'incontro hanno parteciapto anche Liliano Mandorli dell'Associazione Volontari della Libertà e Oliviero Bigini dell'Anpi. Sempre a supporto del lavoro degli studenti il prof. Paolo Pezzino ha affrontato durante un incontro successivo il tema "Come studiare la Resistenza oggi".


Le tematiche proposte erano:
1) La scelta resistenziale e i suoi aspetti etici e politici nel contesto storico venutosi a creare dopo l'8 settembre 1943;
2) Le caratteristiche specifiche della Resistenza nella provincia di Massa Carrara;
3) Il rapporto tra Resistenza e Costituzione.

A supporto delle tematiche proposte sono stati messi a disposizione degli studenti i materiali sotto elencati.

CRONOLOGIE

Breve coronologia delle vicende della storia d'Italia tra luglio 1943 e dicembre 1948.

Cronologia_dalla_Resistenza_alla_Costituzione.pdf


 

1 La scelta resistenziale e i suoi aspetti etici e politici nel contesto storico venutosi a creare dopo l'8 settembre 1943

La Scelta

di Claudio Pavone

Estratto dal libro "Una guerra civile. Saggio storico sulla moralità della Resistenza" Torino, Bollati Boringhieri, 1991

Claudio Pavone (Roma, 30 novembre 1920 – Roma, 29 novembre 2016) è stato un archivista e storico italiano. È stato presidente, per il quadriennio 1995-1999, della Società italiana per lo studio della storia contemporanea nonché direttore della rivista di studi storico-politici "Parolechiave".

Una guerra civile. Saggio storico sulla moralità nella Resistenza è un saggio dello storico italiano Claudio Pavone, pubblicato per la prima volta nel 1991. Nell'opera l'autore, già partigiano durante la Resistenza, analizza il fenomeno resistenziale nei suoi molteplici aspetti, con scrupolosità e con una ricca documentazione bibliografica, concentrando principalmente l'attenzione sulle motivazioni, i comportamenti, le aspettative e gli obiettivi dei combattenti partigiani. L'autore cerca di spostare il focus storiografico da politico, in cui solo le linee dei partiti sono agenti della storia, a "morale" cioè analizzando i soggetti operanti attraverso le loro motivazioni, aspirazioni, illusioni e speranze. Con questa sua opera Pavone ha significativamente influito sul dibattito storiografico relativo alla Resistenza e al cruciale periodo della storia d'Italia successivo all'armistizio di Cassibile.

Nel saggio si analizza la Resistenza interpretandola come triplice guerra: "patriottica" contro l'invasore tedesco, "civile" fra italiani fascisti e antifascisti e "di classe" fra componenti rivoluzionarie e classi borghesi. In particolare, è considerata un'opera cardine della storiografia italiana sul periodo 1943-1945 per aver accolto la definizione di guerra civile, all'epoca controversa poiché adoperata quasi esclusivamente dal reducismo neofascista. 

Il testo in questione è un testo importante nella storia della Resistenza perché introduce per la prima volta nella storiografia sulla Resistenza il concetto di Guerra Civile fino ad allora usato politicamente come strumento di legittimazione da parte di chi aveva combattuto per la Repubblica Sociale e rifiutato dagli antifascisti perché letto nella stessa ottica. L'estratto del libro riguarda la situazione venutasi a creare dopo l'8 settembre soprattutto in relazione al particolare contesto per cui non era possibile astenersi, si doveva scegliere con chi stare. I paragrafi conetnuti nell'estratto proposto riguardano "Lo sfascio", "Una scelta chiara e difficile", "Il tradimento". Il paragrafo su "Una scelta chiara e diffiile esordisce con queste parole:

"Eventi grandi, eccezionali, catastrofici pongono i popoli e gli uomini davanti a drastiche opzioni e fanno quasi di colpo prendere coscienza di verità che operavano senza essere ben conosciute o la cui piena conoscenza era riservata a pochi iniziati. Il vuoto istituzionale creato dall’8 settembre caratterizza in questo senso il contesto in cui gli italiani furono chiamati a scelte alle quali molti di loro mai pensavano che la vita potesse chiamarli. Nelle situazioni di normalità, infatti, «non è necessario prendere continuamente posizione a favore del sistema». Ma la necessità di esplicitamente consentire, o dissentire, diventa impellente quando il sistema scricchiola, il monopolio della violenza statale si spezza, e gli obblighi verso lo Stato non costituiscono più un sicuro punto di riferimento per i comportamenti individuali, in quanto lo Stato non è più in grado di pretendere quei «sacrifici per amore» sui quali spesso fa affidamento."

Claudio_Pavone_la_scelta.pdf

Eccidio di Guardistallo

di Paolo Pezzino

Paolo Pezzino ha insegnato Storia contemporanea alla Facoltà di Lettere e filosofia dell’Università di Pisa.

Estratto dal libro "Anatomia di un massacro. Controversia sopra una strage tedesca", Bologna, Il Mulino, 1997.

Guardistallo, provincia di Pisa, 29 giugno 1944: una banda partigiana si scontra con una pattuglia di tedeschi in ritirata. Per rappresaglia una cinquantina di civili, oltre a molti partigiani, vengono passati per le armi. La vita del piccolo paese ne è sconvolta, e la responsabilità dell’accaduto è attribuita, da una parte degli abitanti, ai partigiani, accusati di imprudenza e vigliaccheria. Una memoria controversa che si oppone all’epica resistenziale, assurta a memoria ufficiale della Repubblica antifascista. Cinquant’anni dopo il paese si rivolge allo storico, affinché scopra come sono andate davvero le cose quel lon­tano 29 giugno, e a chi la colpa debba essere attribuita. La risposta a tale domanda di «verità» è contenuta in questo volume che, dopo una approfondita analisi dei fatti, si chiude su una sentenza. Nel deli­neare il contesto storico nel quale collocare gli avvenimenti, questa ricerca rigorosa affronta anche lo spinoso tema delle responsabilità individuali, per poi interrogarsi sul significato delle contrastanti memorie di quel periodo, che sempre più esigono di essere ascoltate e interpretate.

In questo testo viene proposta un secondo aspetto legato alla scelta, quello del "che fare" una volta deciso di opporsi al fascismo e al nazismo in una situazione come quelal che si era creata in Italia, una situazione in cui ogni singola decisione poteva avere ricadute sulla vita della popolazione.

Paolo_Pezzino_Eccidio_di_Gurdistallo_estratto.pdf

UN’AZIONE PARTIGIANA A VICHY, UNA RAPPRESAGLIA TEDESCA

di Gianluca Fulvetti "Paper di Storia contemporanea III" sintesi della strage di Saint-Amand ricostruita da Tzevdan Todorov nel libro “Una tragedia vissuta. Scene di guerra civile”. Milano, Garzanti, 1994.

Gianluca Fulvetti

Laurea in Storia Contemporanea, Università di Pisa 4 dicembre 1998. Dottorato di ricerca in “Storia Moderna e Contemporanea”, Università di Pisa (2000-2004), Visiting Scholar presso Columbia University of New York (2001). Consulente tecnico della Procura Militare della Repubblica presso il Tribunale Militare di La Spezia (2004). Cultore della materia in Storia Contemporanea presso il Dipartimento di Storia dell’Università di Pisa e tutore e relatore per tesi (2005-2010) Direttore dell’Istituto storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea in Provincia di Lucca (2011- a oggi); coordinatore del Comitato Scientifico e responsabile della sua rivista “Documenti e Studi” (2011-2013).

Todorov, Tzvetan.

Teorico della letteratura e saggista (Sofia 1939 - Parigi 2017). Al suo nome  è legata la diffusione in Europa della tradizione degli studi formalisti, riscoperti dalla cultura strutturalista degli anni Sessanta. Successivamente, ancora con gli strumenti dell'analisi formalista e linguistica, T. si è accostato al problema dell'"altro" e dei rapporti tra individui e culture diverse

"Nell’epilogo del suo libro, Todorov mette in scena una sofisticata analisi dei comportamenti di ciascun attore della tragedia di Saint-Amand. In questa storia le azioni non si compiono per caso ma si concatenano tra loro. Certe azioni dalle conseguenze incontrollabili ma prevedibili  potevano essere evitate. Ci sono diversi gradi di responsabilità nelle scelte individuali. Spesso sono sentimenti e ideologie a spingere chi ha potere verso questa o quella decisione. Il Todorov filosofo precisa puntualmente questo passaggio nella sua definizione di etica della responsabilità, con uno stile brillante e un’eloquenza convincente.

Le azioni che si collocano nella sfera pubblica, come l’occupazione di una città, non sono giudicabili esclusivamente in rapporto alle intenzioni che le hanno motivate. La vita politica dipende, come si dice, non dall’etica della convinzione ma dall’etica della responsabilità; le sue manifestazioni non vengono giudicate in funzione di quanto le precede ma di quanto le segue, degli effetti più che delle motivazioni. Il criterio che permette di legittimare tutti questi atti deve essere dunque: in perfetta cognizione di causa, posso affermare che il bene che dovrebbe conseguirne prevarrà sul male che potrebbe derivarne. Non si esclude un atto terroristico a priori ma lo si compie con cognizione di causa, con la coscienza critica di chi usa il senno del poi, di chi analizzando una possibile azione ne valuta responsabilmente la convenienza pratica."

Todorov_etica_della_responsabilita.pdf

Appello agli studenti di Padova

di Concetto Marchesi

Concetto Marchesi (Catania, 1 febbraio 1878 – Roma, 12 febbraio 1957) è stato un politico, accademico e latinista italiano. Militante socialista fin dal 1893, si laureò in lettere classiche a Firenze nel 1899 e fu tra i fondatori del Partito Comunista Italiano nel 1921. Docente di letteratura latina a Messina, Pisa e, dal 1923 a Padova.

Il 9 novembre 1943, Concetto Marchesi, rettore dell'Università, in occasione dell'apertura dell'Anno Accademico, lanciò agli studenti dell'Università degli studi di Padova e a tutti i giovani italiani un appello a prendere le armi contro il fascismo e contro l'oppressione nazista: il proclama ebbe successo e l'università venne occupata.

Insieme ad intellettuali di diverse tendenze, fra i quali il cattolico Ezio Franceschini, costituì un gruppo di fiancheggiamento della resistenza chiamato FRAMA. Costretto ad emigrare in Svizzera per sfuggire alla repressione dei gerarchi, nel 1944 tornò in Italia e prese parte alla Resistenza partigiana tra le fila delle Brigate Garibaldi.

CONCETTO_MARCHESI_Appello_agli_studenti_di_Padova.pdf

Responsabilità e male nel pensiero di Hannah Arendt

di Graziella Di Salvatore

Hannah Arendt (Hannover, 14 ottobre 1906 – New York, 4 dicembre 1975) è stata una filosofa, storica e scrittrice tedesca naturalizzata statunitense. La privazione dei diritti civili e la persecuzione subìte in Germania a partire dal 1933 a causa delle sue origini ebraiche, unitamente alla sua breve carcerazione, contribuirono a far maturare in lei la decisione di emigrare. Il regime nazista le ritirò la cittadinanza nel 1937; Hannah Arendt rimase quindi apolide fino al 1951, anno in cui ottenne la cittadinanza statunitense. Lavorò come giornalista e docente di scuola superiore e pubblicò opere importanti di filosofia politica. Rifiutò sempre di essere categorizzata come filosofa, preferì che la sua opera fosse descritta come teoria politica invece che come filosofia politica.

Graziella Di Salvatore è dottore di ricerca in Filosofia del Diritto; è stata assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Storia e Critica della Politica (Facoltà di Scienze Politiche, Università degli Studi di Teramo), dove collabora da lungo tempo con la Cattedra di Filosofia Politica. Ha svolto attività di ricerca presso il Centre d'Histoire de la Philosophie Moderne (CNRS) di Villejuif e presso l'Université Paris I-Panthéon Sorbonne di Parigi. 

L'elemento posto all'attenzione degli studenti è un modello di comportamento "etico" che porterebbe alla deresponsabilizzazione del soggetto autore di crimini come quelli messi in atto dai gerarchi nazisti "Eichmann diceva che aveva semplicemente eseguito gli ordini che gli erano stati impartiti. Proprio per questo motivo, come asseriva il suo difensore nel processo che lo imputava, non poteva essere condannato." Un'etica che esclude il confronto con la coscienza, la possibilità di scegliere tra diverse possibilità.

Graziella_di_Salvatore_Responsabilita_e_male_nel_pensiero_di_Hannah_Arendt.pdf

2 Le caratteristiche specifiche della Resistenza nella provincia di Massa Carrara

Emilio Palla era nato a Massa il 1° febbraio 1923. Rimasto ben presto orfano, a soli 8 anni, fu amorevolmente accolto, assieme ai fratelli, in casa della nonna Giovanna Mannella, per tutti “Giannina”. Fu in quegli anni che Emilio si ammalò all’occhio sinistro, lo perse e da allora andò in giro con una vistosa benda nera che col tempo diverrà un suo elemento distintivo. Aveva 17 quando scoppiò la guerra. Da subito si impegnò politicamente nella Resistenza partecipando attivamente al Cln, di cui fu anche segretario. Gli anni del dopoguerra fu prima stimato insegnante di lettere, latino e storia in differenti istituti cittadini tra cui il Liceo classico Rossi dal ‘61 al ‘76; poi fu preside al Liceo scientifico di Massa fino al’78 quando chiese di andare in pensione. Da lì poi condusse una vita riservata immersa nello studio e nella scrittura, lasciando attente ricostruzioni storiche.

Al di qua e al di là della Linea Gotica.

Di Emilio Palla

Da Emilio Palla “Al di qua e al di là della Linea Gotica. Aspetti sociali, politici e militari della vita sul fronte, nelle retrovie nelle terre liberate e nelle zone occupate dal 1944 alla fine della guerra” Relazione per il convegno Tosco – Emiliano sulla Linea Gotica 1990. Testo pubblicato nell’aprile del 2010 in memoria di Emilio Palla, Titratura limitata (300 copie). Sono messi a disposizione degli studenti quattro capitoli del testo: "L'8 settembre in Apuania", "L'occupazione tedesca e l'inizio della resistenza", "La rappresaglia", "L'ultima battaglia". È messo a disposizione degli studenti anche un estratto dell'intervento allo stesso convegno.

Emilia_Palla_Estratti_dal_Testo_Al_di_qua_e_al_di_la_della_Linea_Gotica.pdf

Emilio_Palla_Estratto_della_relazione_del_prof_Palla_al_convegno.pdf

Guerra e Resistenza a Massa

Di Emilio Palla

Breve capitolo estratto da "Massa e la sua gente" (Edizioni del Centro Culturale Apuano, Massa, 1984) in cui si descrive la vita a Massa nei giorni della Seconda Guerra Mondiale 

EMILIO_PALLA_Guerra_e_resistenza_a_Massa.pdf

I fatti di Forno

di Emilio Palla

Breve ricostruzione dei fatti che portarono alla strage di Forno (Massa) il 13 giugno 1944. Si ripropone anche in questo caso il problema del rapporto tra formazioni partigiane e popolazione e la questione della scelta nell'ottica della responsabilità distribuita in modo diverso tra i diversi protagonisti dei fatti rievocati.

Emilio_Palla_I_fatti_di_Forno.pdf

Ricordo della resistenza

di Emilio Palla

Si tratta di un testo celebrativo della Reistenza di cui si ricorda il suo carattere apartitico e la sua motivazione legata ad una sorta di istinto naturale per la libertà e la dignità umana.

Emilio_Palla_Ricordo_della_resistenza.pdf

Le ragioni di una scelta

di Emilio Palla

Da Pagine vere. Immagini e ricordi della Resistenza. Centro Studi “Alcide De Gasperi, Massa 2015

Raccolta di ricordi di Emilio Palla pubblicata postuma.

Il testo richiama le ragioni della scelta di aderire alla Resistenza.

Emilio_Palla_Le_ragioni_di_una_scelta.pdf